Bonus Ristrutturazione 2022: anche per le porte interne?

Il Bonus Ristrutturazione 2022 è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2024 e senza modifiche sostanziali rispetto alle disposizioni attualmente valide. È quindi applicabile anche per la sostituzione delle porte interne?

 

Prima di rispondere a questa domanda, è opportuno fare chiarezza in merito a questa utilissima detrazione, che interessa il 50% delle spese sostenute e rientra nel più ampio contesto del Bonus Casa, ossia il pacchetto di agevolazioni mirato a facilitare i lavori di ristrutturazione su edifici preesistenti grazie a particolari benefici fiscali.

Oltre alla già citata estensione degli incentivi per altri tre anni, va specificato che il Bonus Ristrutturazione 2022 prevede un massimale di spesa fino a 96.000 euro relativamente a una lunga lista di interventi, molti dei quali peraltro rientranti anche nel Superbonus 110% laddove dovessero sussisterne i requisiti.

Quali sono gli interventi ammessi dal Bonus Ristrutturazione 2022

Le opere ammesse dal Bonus Ristrutturazione 2022 sono le seguenti:

  • Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualunque categoria catastale, incluse quelle rurali e loro pertinenze
  • Interventi per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi
  • Interventi per la realizzazione di autorimesse o posti auto
  • Abbattimento delle barriere architettoniche tramite l’installazione di ascensori o montacarichi, o di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna
  • Installazione di cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata e altre soluzioni per l’aumento della sicurezza
  • Interventi di cablatura degli edifici e per il contenimento dell’inquinamento acustico
  • Interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici
  • Opere per la messa in sicurezza statica a fini antisismici
  • Interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici
  • Riparazione di impianti per la sicurezza domestica (come ad esempio la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante)
  • Installazione di apparecchi di rilevazione di gas
  • Monitoraggio di vetri anti-infortunio
  • Installazione di corrimano
  • Sostituzione di porte interne

Sostituzione porte interne e Bonus Ristrutturazione 2022: cosa sapere

Come è possibile notare, quindi, anche le porte interne sono incluse nel Bonus Ristrutturazione 2022 perché la loro sostituzione rientra appunto nella lista delle opere di manutenzione ordinaria dell’edificio e, come tale, risulta quindi detraibile a livello condominiale.

Va comunque precisato che, secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in alcuni casi la sostituzione delle porte interne potrà rientrare nella detrazione anche quando fa riferimento alla singola unità immobiliare, come ad esempio un appartamento: la Circolare n.57 del 1998 indica infatti che le spese sostenute per interventi non agevolabili, come quelli di manutenzione ordinaria, possono essere sommate al totale delle spese detraibili se gli interventi sono correlati o integrati ad altre opere più ampie che rientrano nella detrazione d’imposta.

In termini pratici, questo significa che la detrazione IRPEF del 50% prevista dal Bonus Ristrutturazione 2022 riguarderà la sostituzione di porte interne anche per singola unità immobiliare quando l’intervento rientra in un più ampio progetto di ristrutturazione complessiva o di manutenzione straordinaria: essenzialmente, dovrà quindi essere integrato o correlato ad altri interventi passibili di bonus.

Ricordiamo per concludere che il Bonus Ristrutturazione 2022 può essere richiesto da tutti coloro che sono soggetti al pagamento sui redditi delle persone fisiche, ossia l’IRPEF, e in particolare da:

  • Proprietari e nudi proprietari
  • Chiunque abbia diritto di godimento dell’immobile, come gli usufruttuari
  • Affittuari
  • Comodatari
  • Soci di cooperative divise e indivise
  • Imprenditori individuali se l’immobile non rientra tra i beni strumentali o la merce
  • Società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice, imprese familiari

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